LA SAGA DELLA CORONA
Parte 4: SHE-HULK & DOC SAMSON
di FABIO VOLINO
Madripoor.
"Preparati a ricevere una scossa mortale, Jessica Drew" dice Elettro-Onda.
La minaccia del criminale è reale e poco dopo una intensa scarica elettrica percorre il corpo della donna, che grida di dolore. Ma pochi secondi dopo qualcuno spara ad una spalla di Elettro-Onda, costringendolo ad abbandonare la presa su Jessica, la quale, riversa a terra, boccheggia come se non avesse più fiato.
"Allontanati subito da lei!" intima Lindsay McCabe.
Il criminale esegue l' ordine, con un sorriso maligno dipinto sul suo volto. Una sicurezza di sé che trova riscontro quando qualcuno, avvicinatosi silenziosamente da dietro, punta una pistola contro la tempia di Lindsay.
"Pensavate di poter venire qui indisturbate?" la irride il Mercante d'Armi "Vi abbiamo sempre tenute d'occhio. I vostri cadaveri serviranno a ricordare a Jessan Hoan che ben presto quest'isola diventerà un vulcano pronto ad esplodere: e lei ne sarà la causa. Ah, e non saprà mai chi è che vuole scalzarla!".
Elettro-Onda inizia a ridere, godendo del suo trionfo, ed altrettanto fa il Mercante d'Armi. Ma la risata gli muore in gola quando qualcosa lo colpisce alla fronte, mettendolo ko senza che nemmeno riesca a premere il grilletto della pistola. Elettro-Onda prova a reagire, ma altre raffiche lo colpiscono alle spalle, facendo perdere anche a lui i sensi.
È abbastanza chiaro chi sia stato il salvatore di Lindsay McCabe, ma costei non può far altro che rimanere stupita. "Jessica? Ma quelle erano…".
"Le mie scariche velenose" continua lei rialzandosi. "Le mie scariche velenose". Ripete le parole come se fosse appena accaduto un miracolo. Probabilmente è così.
New Mexico. Alcuni giorni dopo.
Una calda e meravigliosa alba accoglie l' arrivo di tre persone che, ognuna a modo suo, hanno qualcosa in comune.
La prima è Jennifer Walters, nella sua veste di She-Hulk (anche se bisogna
confessare che ultimamente è riuscita in modo misterioso a ritornare
temporaneamente alla sua forma umana). Avvocato di grido e Vendicatore (della Costa Ovest, a voler essere pignoli. Qualcuno dice che siano i cugini poveri della branca ufficiale. Quelli che l'hanno detto in faccia a Jen hanno rapidamente cambiato idea) che ha ricevuto i suoi poteri quando suo cugino Bruce Banner le ha fatto una trasfusione del suo sangue per salvarla da
letali ferite di pistola inferte da sicari di un boss della malavita di Los
Angeles. Quasi dimenticavo di dirvi che Bruce Banner è anche Hulk e questo ha trasformato la piccola e fragile Jennifer Walters nella mastodontica e possente She-Hulk. Una donna che ha battuto molti primati, come quello di essere la supereroina con più fake presenti su Internet, ma che oggi è qui solo per rivedere una persona a lei cara.
La seconda persona è Leonard "Doc" Samson. Psichiatra di grido. Balzò alla ribalta inizialmente per le sue incredibili teorie, successivamente per i suoi studi su Hulk. Una ossessione che lo portò a voler incontrare il pelleverde a tutti i costi. Si presentò una buona occasione quando Betty Ross, per ragioni ora troppo lunghe da spiegare, si ritrovò tramutata in un blocco di cristallo. Samson postulò che la cura non risiedeva nella scienza, ma nella forza psichica di Hulk. La sua teoria si dimostrò corretta. Ma Samson voleva di più, voleva distaccarsi dallo stereotipo dell' intellettuale privo di muscoli. E così, utilizzando i residui di energia gamma lasciati da Hulk, divenne un intellettuale coi muscoli… ed i capelli verdi! Una forza fisica pari quasi a quella di Hulk, ma una mente senza pari, libera dalla furia del gigante di giada. Naturalmente i due fecero più volte a botte prima di divenire fraterni alleati.
Il terzo, beh, il terzo… Di qualcosa è di grido, ma di certo non della sua professione.
"Wow, è la prima volta che entro in contatto coi Vendicatori della Costa Ovest e che entrata, ragazzi! Miss Walters, che fisico, che gambe, che te…".
"Perché si è fermato?" lo incita Jen stirando i muscoli delle nocche "Vada avanti, mister Ross. Che te…".
"Che testa! Sì, ha davvero una bella testa".
"Povera Nikki Adams".
"Devo confessarti che Bruce si aspettava una tua visita da molto tempo" interviene Samson.
"Speravo di venire prima, davvero, ma poi i Vendicatori della Costa Ovest hanno avuto una rifondazione da non permettermi di avere nemmeno un secondo libero. Diamine, prima il Fulmine Vivente dà di matto, poi gli Uomini Lava, poi una tentata evasione alla Volta, Alkhema, gli Z'Nox e Garokk. Da perdere la testa… se non fossi abituata a ritmi del genere".
"Bruce invece sta ancora tenendo testa a Hulk. Devo dire che la cosa mi stupisce: non ricordo un periodo così lungo di controllo. Il Pelleverde è uscito fuori solo una volta, per affrontare gli Z'Nox come ben sai, però alla fine Bruce è tornato alla sua forma umana come se nulla fosse. Come se stavolta fosse lui la personalità dominante".
"Il che credo sia la trentanovesima evoluzione del rapporto Bruce Banner/Hulk" afferma Everett Ross "Vi ricordate quando era grigio? O quando aveva la barba lunga? O quando…".
"Sì, sì, abbiamo capito" lo zittisce She-Hulk "Per fortuna siamo arrivati".
Davanti ai tre si para la caverna che Bruce Banner ha eletto come sua residenza. Quella stessa caverna che un tempo tratteneva la furia di Hulk. Quando esce all' aperto, c'è un sorriso radioso sul suo volto. "Jen, che bella sorpresa!".
"Su che lo sapevi che sarei venuta" ribatte lei abbracciandolo con calore "Dunque come te la passi?".
"Abbastanza bene. Bentornato, Doc, e…".
"Everett Kenneth Ross al suo servizio. Una volta mi occupavo di Protocollo
internazionale al Dipartimento di Stato, ma adesso ho un nuovo incarico così bello e così lungo che nemmeno io riesco a ricordarlo con precisione".
"Dovevate proprio portarlo con voi?" mormora lo scienziato a sua cugina.
"Purtroppo sì".
A svariati chilometri da lì.
Un carico di medicinali viene prelevato da alcuni atlantidei, che riescono a respirare grazie a speciali caschi che forniscono loro l' acqua di cui hanno bisogno.
"Questo era l' ultimo, signora Namorita" dichiara un rappresentante dell' ONU "Ricorda dove devono…".
"Sì, certo, in Delvadia" lo interrompe la regina di Atlantide "Sfrutteremo le correnti marine ed arriveremo lì in poco tempo".
"Per fortuna voi eravate disponibili, tutti i nostri convogli infatti sono impegnati altrove".
In quel momento Nita nota Vashti stare in disparte e, scusandosi col rappresentante, gli si avvicina. "Tutto bene, consigliere?
È l' aria calda di questo posto che ti turba?".
"No, mia regina" risponde lui "Quanto piuttosto qualcos'altro. Qualcosa di più sinistro".
Madripoor.
Con Elettro-Onda ed il Mercante d'Armi al sicuro in prigione, quest'isola può godere ancora per un po' di un periodo di tranquillità. Che non vale per tutti, però.
"Vorrei congratularmi con Jessica per il buon esito dell' operazione" dice Jessan Hoan "Non può venire qui?".
"Purtroppo no" si scusa Lindsay McCabe "Sta indagando su un altro caso e non vuole essere disturbata".
Ma la verità è un' altra. La verità è che Jessica è chiusa da due giorni nel suo ufficio e, quando Lindsay le chiede qualcosa, risponde solo a monosillabi. La sua amica Lindsay non sa più cosa pensare di lei: dopo lo scontro con Whiplash è come… cambiata.
New Mexico.
Allontaniamo i nostri sguardi da questi drammi personali e concentriamoci su un' altra anima tormentata. Un' anima che lavora come operaio sottopagato in un cantiere della zona. Tuttavia non è il denaro la sua prima preoccupazione. Il suo nome è Joe Timms ed ha avuto una vita
segnata dalla tragedia.
Cresciuto in un quartiere difficile, si è dedicato fin da piccolo ad una vita fatta di furti e piccoli reati. Eppure aveva degli affetti questo Joe Timms, una donna che per lui contava più della sua vita. E quando lei si ammalò, Joe si spinse oltre, troppo oltre, arrivando all' attenzione della polizia. Catturato, gli fu comminato l' ergastolo, ma lui non poteva rimanere in prigione a vita: doveva tornare dalla donna della sua vita.
Così evase, ma la sua fuga fu di breve durata: inseguito fin nelle mefitiche paludi della Florida, cadde in una profonda pozza d'acqua e fango. Non sapendo nuotare, affogò senza speranza. Ma questa non fu la sua fine: riemerse, ora non più umano. Riemerse come il mostruoso Glob ed in tale veste affrontò un paio di volte Hulk. Fino a quando il Collezionista decise che Joe Timms poteva essere un pezzo interessante per la sua collezione: rimase prigioniero per anni, fino al giorno in cui Galactus distrusse la nave reliquiario di Taneleer Tivan. Fortunatamente sul posto erano presenti anche Wolverine ed i Predoni Stellari e da loro Joe, tornato umano, ottenne il tanto sospirato passaggio a casa*.
* Fidatevi sulla parola perchè non ricordiamo in che albo è avvenuto
Ormai però era troppo tardi per cambiare le cose: la donna della sua vita era
morta e lui era rimasto solo al mondo. Iniziò così a vagare, senza una meta particolare, passando di lavoro in lavoro. Questo di adesso non farà eccezione.
Oppure no. Perché c'è qualcuno che ha bisogno della potenza dei giganti di giada per i suoi oscuri piani. Qualcuno che fino a poco tempo prima non avrebbe mai potuto tornare sul piano terrestre. Ultimamente però le due Corone del Serpente acquisite gli hanno ridato poteri da tempo perduti: come ad esempio quello di stimolare le menti. E più tali menti sono deboli e malleabili, più sono facili da influenzare. Joe Timms è un uomo senza obiettivi, senza sogni, senza voglia di combattere: è il soggetto perfetto. Il misterioso essere si infiltra nella sua mente e vi scopre un incredibile potenziale. Lo riporta dunque alla luce, bloccando sul posto Joe Timms. Costui inizia ad essere colto da spasmi di dolore lungo tutto il corpo, suscitando l' apprensione dei suoi compagni di cantiere. Apprensione che diventa paura quando notano l' incredibile metamorfosi di Joe.
Glob torna alla vita e subito si sbarazza dei suoi ex compagni con una manata. Ma è un altro il nemico che avverte: è qui, a breve distanza, lo ha già incontrato. Il Pelleverde. Deve affrontarlo.
Più in là.
"Immagino comunque che questa non sia solo una visita di piacere" afferma Bruce Banner.
"In effetti no" dice Everett Ross "Lei sa bene che nel corso della ultima crisi, i Vendicatori hanno subito alcune perdite. Dunque i loro ranghi vanno rinfoltiti al più presto. E visto che lei recentemente ha dimostrato di saper controllare le sue trasformazioni in Hulk…".
"Non sono interessato".
"Nemmeno di stare accanto a me, cugino?" si fa avanti She-Hulk "Verresti a Los Angeles, faresti parte della branca Ovest. Avresti come compagno di squadra Hank Pym: prova ad immaginare che belle discussioni scientifiche faresti con lui…".
"Ti ringrazio dell' offerta, Jen. Il fatto però è che… proprio non sono tagliato per il lavoro di squadra. Le mie passate esperienze coi Vendicatori sono lì a dimostrarlo; ed anche coi Difensori passavo più tempo a litigare cogli altri che ad affrontare i criminali. Grazie, ma… no, non fa per me".
"Secondo me questa è una occasione perduta, Bruce" interviene Doc Samson.
"Rispetto la tua opinione, Leonard, ma non la condivido".
Lo psichiatra avrebbe altre obiezioni da avanzare, ma non ne ha il tempo. Improvvisamente il terreno sotto di loro inizia a tremare, a vibrare intensamente.
"Se fosse un terremoto sarebbe troppo bello" afferma Everett Ross "Del resto io me la vado a cercare: sto insieme a tre supereroi e vuoi che qualche supercriminale non li attacchi? Devo cambiare lavoro, questo ritmo mi uccide…".
"Stia un po' zitto" sbotta alla fine She-Hulk.
Infine il loro nemico si mostra: sta caricando verso di loro, con una velocità che prima non dimostrava di possedere. Il suo volto è inespressivo, eppure si nota come un' aura di minaccia attorno ad esso.
"Lo riconosco, è Glob" dice Bruce "Un mio vecchio nemico. Cosa vuole ora?".
"Non preoccuparti" lo rassicura Jen "Ci penseremo io e il Doc a fermarlo: tu continua a tenere dentro di te il nostro amico verde".
I due eroi si lanciano uno sguardo di intesa, poi si lanciano all' attacco di Glob. Per avere maggiore libertà di manovra, Jen si toglie il suo abito rimanendo solo con un body.
"Sono queste visioni… retrospettive che mi fanno amare il mio lavoro" commenta Everett Ross.
"Lei è proprio una contraddizione vivente, sa?" dichiara Bruce.
A svariati chilometri da lì.
Improvvisamente Vashti si accascia al suolo, scosso da brividi di paura.
"Vashti, cosa ti succede?" gli è subito vicino Namorita "Sei stato per troppo tempo lontano dall' acqua…".
"La sento, la sento" dice lui.
"Cosa? Cos'è che stai sentendo?".
"La Corona che ha soggiogato la mia volontà. E che tempo prima plagiò Lady Dorma.
È di nuovo ricomparsa…". Solleva una mano come se questo gli costasse grande sforzo. "… da quella parte".
"Vado ad investigare. Voi" chiama Nita rivolgendosi agli altri atlantidei "Prendetevi cura di lui e riportatelo subito in mare".
E la regina di Atlantide si alza in volo.
All' unisono, She-Hulk e Doc Samson calano i loro pugni contro Glob, che però sembra non averli sentiti. E con una manata si libera dei due, continuando ad avanzare verso Bruce Banner. Lo psichiatra però si rialza subito e lo abbranca da dietro, tempestandolo di colpi. Ancora una volta Glob fa segno di non notare quanto gli sta accadendo, fino a quando afferra Samson e lo scaraventa a terra, iniziando a colpirlo selvaggiamente.
"Fermati!" si avventa She-Hulk, ma viene scaraventata via da Glob prima che possa fare qualcosa.
Dopo svariate decine di pugni, Joe Timms decide che Samson non gli creerà più problemi: ed uno psichiatra pesto e sanguinante conferma questa sua impressione. Tuttavia ha ancora un avversario da affrontare.
"Maledetto!".
L' accusa di Jennifer Walters si accompagna ad un pugno al volto inumano di Glob, che stavolta pare aver incassato il colpo. Ciò pare come alimentare la sua rabbia, che manifesta in una sequela selvaggia di pugni la maggior parte dei quali vanno a segno. Inizialmente Jen riesce ad evitarli, poi l' imprevista velocità di Glob la mette in seria difficoltà.
"Resisti, cugina" grida Bruce Banner "Vengo ad aiutarti".
"N… No, non farlo. Non è necessario".
Ma è una impressione sbagliata. Glob continua con la sua furia, fino a quando, con Jen ridotta anche peggio di Samson, She-Hulk crolla al suolo. La creatura torna così a rivolgere le sue attenzioni allo scienziato.
"Ti aspetto" dice lui assumendo la forma del Professore.
Madripoor.
"Jessica?" chiama Lindsay McCabe bussando insistentemente alla porta dell' ufficio personale della donna "Jessica, rispondimi, mi stai facendo preoccupare. Jessica!".
Ancora niente ed è lì dentro da ormai troppo tempo. Non può più stare ferma ad aspettare. Lindsay apre la porta ed entra nella stanza. E quando varca la soglia…
"Oh mio dio!" grida.
New Mexico.
She-Hulk sente dolore lungo tutto il suo corpo, non ricorda da quanto non subiva una simile batosta. Prova a rialzarsi, ma non ci riesce. Con la coda dell' occhio vede suo cugino lottare contro Glob, mentre Everett Ross si tiene prudentemente in disparte: vuole aiutarlo, deve aiutarlo.
Improvvisamente c'è un bagliore davanti a lei, un oggetto luccicante che la chiama a sé come un incantesimo ammaliante. Non riesce a notarlo bene, il sangue che le cola sulle ciglia le offusca la vista, eppure in qualche modo sente che quell' oggetto può esserle utile. Ha anche un' aria vagamente familiare. Così con un tremendo sforzo allunga una sua mano… ed afferra l' oggetto: ed incredibili energie cominciano a scorrere in lei.
Hulk non se ne accorge fino a quando qualcosa di incredibilmente veloce colpisce Glob e lo manda contro una parete rocciosa, che crolla in seguito all' impatto, seppellendolo sotto chili di macerie e detriti. Quando lo scienziato capisce chi è stato, un sorriso compare sul suo volto, ma svanisce subito una volta che incrocia il suo sguardo con quello di sua cugina.
Il suo volto è spiritato, scavato, gli occhi sono iniettati di sangue ed esprimono follia. Bruce sa bene che in questo momento non lo sta riconoscendo, lo vede solo come un altro nemico da abbattere. E sulla sua testa c'è la Corona del Serpente.
"SHE-HULK SPACCA!".
"Non sta andando bene, vero?" esclama Everett Ross.
CONTINUA...